Le influenze anni ’70 si mixano alla sparkling attitude delle feste, in una capsule di capi nati per farti brillare in occasione del Natale. Look inaspettati, adatti ad ogni occasione, per vestire la donna contemporanea con uno stile inedito e...

MANILA GRACE WOMEN | VALENTINA MARCHEI
12 December 2014
Valentina Marchei indossa un abito Manila Grace luxury FW 14/15
Valentina Marchei, milanese, non ancora 28 anni, è già cinque volte volte campionessa nazionale di pattinaggio sul ghiaccio.”Non è stato facile raggiungere i traguardi che mi ero prefissata. Ho sacrificato tanto: gli affetti, gli amici, gli studi, anche un po’ della mia vita sentimentale”. A questa giovane atleta, alla sua passione e tenacia tanto forte anche nell’identità Manila Grace, è dedicata la prima puntata della rubrica Manila Grace Women. Un momento di incontro con donne vere, figure femminili il cui percorso umano e professionale ed anche il senso dello stile diventano una storia da raccontare.

Valentina Marchei sul ghiaccio. Credits: Andrea Schiavina per Junglam.com

Credits: Andrea Schiavina per Junglam.com
Valentina Marchei, è stata chiamata nel ruolo di madrina in occasione dell’evento “Insieme per vincere – Lo sport contro la violenza”, organizzato a Monza per la Giornata mondiale contro la violenza di genere, con JUNglam come partner organizzativo. Quali parole vuole rivolgere alle donne vittime di violenza e in che modo il mondo dello sport può scendere in campo?
“Quante volte stramaledico il fatto di essere una donna. Tutte quelle volte che parcheggio in zone buie e devo allontanarmi dall’auto con le gambe che tremano, temendo il peggio. O tutte quelle volte che, anche nei palazzetti del ghiaccio più sicuri, prendo le debite precauzioni per non trovarmi in balia di un ipotetico aggressore nascosto nell’ombra. Quante volte stramaledico quella becera mentalità che considera noi donne una preda, perché più deboli. In Africa come a Milano. Quante volte mi auguro che il buon senso e la pietà prevalgano. Temo, però, che dovremo attendere ancora molto, perché è molto più facile illuminare i parchi che la mente buia di tanta gente malvagia. Lo sport, con noi donne protagoniste positive, può aiutare la causa, contribuendo, intanto ad accorciare i tempi di questa emancipazione della società”.
Come è arrivata così in alto nel pattinaggio?
“Era sempre difficile per gli altri comprendere la mia passione e il significato del mio impegno e delle mie rinunce. Per fortuna in questo lungo cammino sono stata supportata dai miei genitori che mi hanno sempre spronata a inseguire i miei sogni e a diffidare di chi non voleva condividere. Mi hanno accompagnato con amore dandomi coraggio nei momenti più difficili, cosa che, in verità, hanno fatto anche gli allenatori a cui mi sono affidata, che hanno continuato a credere in me. Le esperienze all’estero, poi, sono state fondamentali per la mia crescita umana e sportiva e mi hanno permesso di arrivare davvero in alto”.
Milano è anche moda, locali notturni, divertimento ma lei fin da piccola ha scelto i pattini: da dove nasce questa passione e come è riuscita a portarla avanti finora?
“La mia passione per il ghiaccio è nata per caso. Mio padre è originario delle Marche dove c’è una grande tradizione nel pattinaggio a rotelle e durante le vacanze estive mi dilettavo con piccole gare di velocità. Sapendo pattinare piuttosto bene a rotelle ho voluto provare il ghiaccio ed è stato amore a prima vista. Sono stata facilitata anche dal fatto che l’equilibrio non mi mancava. Le rinunce e i sacrifici in tutti questi anni sono stati tanti, ma la mia ambizione di arrivare in alto é stata ripagata fin dalle prime gare dalla soddisfazione dei risultati. Mai un ripensamento, mai il desiderio di mollare anche nei momenti più duri delle sconfitte o degli infortuni. La grande volontà di arrivare in alto mi ha fatto superare ogni ostacolo”.
Qual è la sua giornata tipo?
“Non ho una giornata tipo, nel senso che non comincio sempre alla stessa ora. Comunque ogni giorno passo mediamente tre ore sul ghiaccio e due in palestra per la preparazione atletica e la danza. Poi ci sono i giorni in cui vado nella palestra dei Kataklò a imparare un po’ di “acrobazie” che servono alla mia nuova disciplina. Rientro a casa a pomeriggio inoltrato, a volte senza aver pranzato, molto stanca e con solo il tempo per studiare e poi riposarmi presto”.
Quando torna sulla “terra ferma”, come trascorre il suo tempo libero?
“Per sei anni ho vissuto all’estero ed era come se fossi in ritiro sportivo perenne e anche se ero in posti bellissimi, ero troppo impegnata per una vita oltre il pattinaggio. Nel fine settimana mi concedevo con i miei compagni di allenamento qualche cena a casa oppure qualche film. Nulla di più, perché l’imperativo era “non stancarsi”. Ora che sono tornata a vivere a Milano sto provando ad avere una vita oltre lo sport, sempre compatibilmente con l’impegno. Riesco a concedermi qualche uscita serale, qualche shopping e qualche aperitivo con gli amici. Sto realizzando solo ora che le distanze non sono quelle di New York o di Detroit e che dopo l’allenamento qualcosa si può fare senza stancarsi troppo. La priorità è sempre e comunque la mia passione per il ghiaccio per la quale rinuncio senza problemi a uscite o feste, come ho fatto fin da piccola”.
Ha un fisico invidiabile: qual è il suo senso dello stile, cosa ama indossare e a quale capo non rinuncerebbe per nulla al mondo?
“Negli anni ho imparato ad essere molto disciplinata nell’alimentazione perché per la mia disciplina é importante essere forti e magri. Pur avendo un fisico invidiabile non mi trovo a mio agio con tutti capi di abbigliamento. Riesco a cambiare stile a seconda dell’umore anche più volte durante la giornata e non rinuncerei mai a un paio di jeans”.
Anche i grandi atleti hanno un peccato di gola: qual è il suo?
“Il mio piccolo grande peccato di gola è la Nutella; ogni mattina mi dà la giusta carica di zuccheri e mi mette di buon umore per cominciare bene la giornata”.
Ha tanti fan che la seguono su Facebook: si sente un animo “social”?
“Ho un animo sicuramente social per quello che riguarda le mie esperienze di vita. Mi piace rendere i miei fan parte di quello che faccio e che provo ogni giorno come atleta di alto livello. Per tutto il resto, cioè la mia vita privata, sono molto gelosa e voglio che resti privatissima”.
Lo sport come l’ha trasformata: quali valori sente di aver rafforzato come donna?
“Lo sport mi ha trasformato fin dall’inizio. Ero una bimba timida e insicura e dopo il primo stage estivo che ho fatto a otto anni, alla fine della seconda elementare, la maestra ha convocato mia madre per chiedere cosa avessi fatto durante l’estate perché ero diventata un’altra Valentina, molto più sicura di quella che aveva lasciato prima dell’estate. Da allora sono sempre cresciuta, rafforzando la mia sicurezza e la mia autostima, così sono stata in grado di affrontare i momenti più difficili dello sport e della vita. Il supporto di chi ti sta intorno non basta se non si è in grado di saltare l’ostacolo da soli. Lo sport mi ha dato disciplina, sicurezza, autostima, ambizione, ma soprattutto la voglia di spostare sempre più in alto l’asticella dei miei limiti, cioè di andare alla ricerca di un obiettivo sempre più ambizioso”.
E’ appena tornata da Zagabria, dove la vedremo esibirsi prossimamente?
“Sono appena tornata da Zagabria per la mia seconda gara in “coppia di artistico”, la nuova disciplina in cui mi sono cimentata. Sono molto soddisfatta del risultato ed ora il prossimo impegno sono i campionati italiani a Torino il 20 e il 21 dicembre. Ho grandi ambizioni anche se è presto, dato che sono una “novellina” in questa specialità”.
Studio, lavoro, una famiglia: quali sono i suoi desideri, le sue ambizioni, oltre al pattinaggio?
“I miei desideri oltre il pattinaggio sembrano lontani (il mio sogno attuale è poter partecipare alle prossime Olimpiadi invernali in Corea fra 4 anni), ma in realtà non lo sono. Per prima cosa voglio laurearmi in Scienze Motorie e poi cominciare a gettare le basi per quello che sarà il mio futuro lavoro. Ho tante idee, anche se non voglio rinunciare a mettere al servizio delle piú giovani l’esperienza che ho acquisito in tanti di allenamento all’estero a contatto con scuole di pattinaggio diverse. Questi ultimi anni di attività mi aiuteranno a fare la scelta migliore. Ancora una volta punto in alto, a un lavoro che mi gratifichi in tutti i sensi. Anche farmi una mia famiglia è uno dei grandi desideri, ma per ora non è la mia priorità”.

Credits: Andrea Schiavina per Junglam.com